Le sopracciglia sono la cornice del volto. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Hanno un ruolo importante: contribuiscono a migliorare l’espressività del viso. A volte però può capitare che, soprattutto a causa di qualche colpo di pinzetta di troppo, risultino rade e troppo sottili. C’è chi risolve armandosi di matite e gel colorati (ma anche di tanta pazienza) cercando di andare a correggere forma, colore e dimensione ma si tratta solamente di un effetto provvisorio e, con il démaquillage, la magia svanisce. Per ottenere risultati duraturi, sempre più persone ricorrono al microblading, una tecnica di micropigmentazione che, tramite piccole incisioni nella pelle effettuate da un professionista attraverso un manipolo dotato di una micro lama ad alta precisione, permette di disegnare e ridefinire l’arcata sopraccigliare. La promessa? Un effetto super naturale. Per ottenere i risultati sperati e conservarli al meglio, è però importante prendersi cura della pelle nella maniera consona sia prima che dopo il trattamento oltre ad astenersi da una serie di comportamenti che ne potrebbero pregiudicare la riuscita e la tenuta. Cosa fare dunque e cosa, invece, assolutamente evitare nella fase pre e post seduta? Ce lo spiega Rossano De Cesaris, il make-up artist e microblading artist che – con la consulenza di Vitalba Barbaro (estetista, make-up artist e dermopigmentista) – ha affrontato l’argomento nel suo ultimo progetto editoriale appena uscito “Il Microblading Sopraccigliare”.
Microblading: cosa fare e cosa evitare prima del trattamento
Partiamo dalla fase pre trattamento. Nei 5 giorni che precedono la seduta bisogna evitare l’assunzione di una serie di medicinali quali, ad esempio, aspirina, antinfiammatori o ibuprofene: il motivo? Essendo dei vasodilatatori tendono a fluidificare il sangue. Il rischio? Una parte di inchiostro potrebbe non attecchire. Lo stesso discorso vale per gli antibiotici, bannati a partire dai 15 giorni prima del trattamento: l’assunzione in prossimità della micropigmentazione potrebbe potenziare la fagocitosi dei pigmenti da parte delle cellule deputate. Non è tutto, è altamente sconsigliato il consumo di alcool – ha la facoltà di fluidificare il sangue – entro le 48 ore precedenti al trattamento. Venendo ai trattamenti estetici, invece, durante i 15 giorni precedenti alla seduta, non ci si dovrebbe sottoporre al botox per evitare che le sopracciglia possano risultare poi asimmetriche. Inoltre, per quel che concerne la skincare routine, no all’utilizzo di prodotti a base di retinoidi. Oltre a soffermarsi su cosa utilizzare è bene capire anche quando sottoporsi al microblading: esistono infatti dei momenti ‘no’ in cui sarebbe meglio rimandare il trattamento. Ebbene sì: durante il ciclo mestruale e subito dopo una convalescenza in quanto, a causa dei farmaci assunti, aumenta l’irritabilità dei tessuti e, di conseguenza, si è più sensibili al dolore.
Come ottimizzare i risultati della seduta
Impostare una corretta routine e preparare la pelle è importante: gli esfolianti chimici (AHA, BHA, PHA, enzimatici), ad esempio, vanno a rimuovere le cellule morte dallo strato corneo, stimolano il turn over cellulare e la produzione dei componenti dermici (acido ialuronico, collagene, elastina) rendendo così la pelle più levigata, turgida e idratata. Attenzione però in quanto, per risultare efficaci, i suddetti acidi devono rispettare determinate concentrazioni nonché devono essere applicati da un operatore professionista (estetista o dermatologo) che, in base alla tipologia della propria pelle, è in grado di individuare ciò di cui ha realmente bisogno. Sono però necessarie almeno 4/6 sedute – da ripetere a distanza di 15 giorni una dall’altra – per ottenere dei risultati. Se non si ha molto tempo a disposizione o si preferisce optare per il fai-da-te, via libera agli scrub meccanici in microgranuli, da eseguire una volta a settimana per tutto il mese antecedente al trattamento. Nonostante risulti più superficiale, questo trattamento apporta comunque un miglioramento della texture cutanea.
Microblading: le regole d’oro per la manutenzione
Una volta effettuata la seduta di microblading, a distanza di circa 2-4 ore dalla fine del trattamento, è opportuno pulire delicatamente l’area interessata con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua tiepida mista a sapone con pH neutro 4,5 oppure, in alternativa, va bene anche utilizzare dei cotton pad con della soluzione cutanea disinfettante, possibilmente a base di benzalconio cloruro (da evitare l’acqua ossigenata o l’alcool). Da non sottovalutare l’importanza di quest’operazione necessaria per limitare la formazione di crosticine che, cadendo, potrebbero compromettere il risultato finale.
Terminata la pulizia della pelle, si procede con l’applicazione di una crema dalla funzione idratante ed emolliente che, oltre a lenire l’irritazione, favorisce anche la traspirazione del vapore acqueo e, inoltre, facilita la creazione di un ambiente fisiologico ideale per ottenere la guarigione dei piccoli taglietti cutanei: tale procedura va ripetuta ogni 8 ore circa per i successivi 3-4 giorni. Attenzione alla detersione: per quel che concerne la beauty routine, è bene ricordarsi che il contatto con l’acqua va evitato per almeno tre giorni e successivamente, fino al decimo giorno, è consentita una sola detersione quotidiana attraverso l’utilizzo di un detergente con pH neutro, esercitando una delicatissima frizione con le mani pulite. Nei mesi successivi alla seduta non bisogna abbassare la guardia: è fondamentale continuare a prendersi cura della propria pelle. È possibile sottoporsi a tutti i trattamenti estetici professionali evitando però di trattare la zona in questione con peeling chimici ed enzimatici o trattamenti abrasivi (tipo il microneedling), così da scongiurare uno sbiadimento precoce del disegno.
Le buone abitudini da non sottovalutare
C’è inoltre da dire che, con il trascorrere del tempo, il pelo può sfocare, sgranare o virare per fattori di varia natura, comportamentali in primis. Durante i primi giorni bisogna evitare di dormire su un lato del viso e di toccare la zona trattata se non per effettuare le suddette operazioni di detersione. Attenzione anche all’esercizio fisico: nei 10-15 giorni successivi al trattamento bisognerebbe interrompere, provvisoriamente, la pratica di attività sportive cardiovascolari che comportano una sudorazione importante ma sarebbe opportuno anche tenersi alla larga da luoghi eccessivamente fumosi come la sauna e/o bagno turco e rimandare tuffi al mare o in piscina. Inoltre tra le regole d’oro da tenere a mente, niente make-up alle sopracciglia e ancora no ai prodotti detergenti a base di ossigeno o troppo aggressivi. Occhio anche al sole (e al solarium): oltre a evitare di esporsi alla luce diretta nel post trattamento, anche a guarigione avvenuta – per evitare spiacevoli conseguenze (sbiadimento precoce del disegno e viraggi di colore) – è opportuno proteggere l’area interessata con una crema protettiva con un alto SPF, ricordandosi di rinnovare l’applicazione ogni 90 minuti. Per ottimizzare i risultati, dopo 45 giorni dal primo appuntamento, è bene effettuare un ritocco così da fissare il colore nella pelle.