In questo momento storico nulla è più trendy di ciò che arriva dalla Corea. Serie televisive, film, musica, cibo, trattamenti beauty, persino il fitness: tutto quello che nasce nella frizzante Seoul e germoglia nel contesto della cultura contemporanea del paese asiatico diventa tendenza nel resto del mondo. Il cosiddetto K-pop (Korean pop music) ha reso le star della musica coreane dei veri e propri miti, idoli di milioni di giovani (è la generazione Z la più affezionata a questa corrente), e anche il mondo fashion li sta arruolando, testimonial perfetti che grazie alla visibilità social diventano vetrine internazionali. Ma come vestono i giovani coreani? In cosa consiste il ‘fattore K‘ quando si parla di look?
Lo stile coreano non è eccentrico come si potrebbe immaginare guardando le esibizioni delle star del k-pop, che sul palcoscenico indossano capi sexy, a volte estrosi, bizzarri. In verità a prevalere nella vita di tutti i giorni sono capi molto minimali e bon ton, come ben si evince guardando, per esempio, le serie televisive. Lo stile coreano ha un che di ‘nordico’, nell’accezione europea del termine, ovvero è fatto di capi lineari e minimalisti, usa colori basici, non sottolinea la silhouette ma al contrario la camuffa in taglie oversize. È elegante ma allo stesso tempo rilassato. Le forme soft dei capi sono però arricchite da tocco di bon ton, e una ricerca di ‘cuteness’, ovvero di ‘carineria’ che ricorda il mondo degli anime e dei cartoni animati. Questo si traduce, per esempio, in dettagli che ricordano l’uniforme scolastica come il cravattino o il fiocco al collo, in colletti ampi con volant, in dettagli ricamati, in spille e accessori a forma di animaletto. Minimalismo con un tocco ‘cute’: questa è la formula di base per replicare lo stile coreano.
Entrando maggiormente nel dettaglio, per quanto riguarda i pantaloni la scelta delle giovani donne coreane cade quasi all’unanimità su modelli a palazzo, capi larghi e oversize, e, nei mesi caldi, nei modelli a coulotte. Anche i modelli chino vanno bene, purché non aderenti. Nulla che fasci troppo le forme, vita piuttosto alta, gamba dritta e ampia, da coordinare con una scarpa da ginnastica nel tempo libero o una decolleté se richiesto da ambienti più formali. Le gonne sono molto utilizzate, sia in versione corta che longuette, ma anche in questo caso si prediligono modelli semplici, svasati, magari arricchiti da qualche dettaglio ‘cute’ come i bottoni gioiello. Sì alle gonne in maglia e in lana, purché la palette di colori punti sui toni soft del sabbia, del cammello, del grigio, oppure sui classici nero e blu. Anche la maglieria opta per la semplicità, ma in questo frangente è il bon ton a farla da padrone: cardigan mini o maxi, pullover in colori pastello, qualche dettaglio curioso come le applicazioni in cristallo o un polsino in ecopelliccia.
Anche le camicie, sia a manica lunga che corta, sono un capo molto gettonato. In questo caso, se la camicetta fa parte di un outfit per l’ufficio, o in generale la si utilizza per recarsi in un luogo formale, i colori e le forme classiche sono da prediligere, ma niente tagli troppo scultorei: meglio un capo morbido che si può rimboccare dentro la gonna o il pantalone, e si può accompagnare alla giacca oppure sfoggiare assoluto. Nel tempo libero invece, via libera a colli ampi, volant, dettagli ricamati e merletti. Ma niente di sexy, perlomeno non nell’accezione classica del termine (ovvero no trasparenze e niente scolli profondi).
Ad accompagnare la camicia, specialmente nell’oufit da lavoro – ma non solo – c’è il blazer, giacca amatissima dalle giovani donne coreane per l’eleganza rilassata, e possibilmente portata un pochino oversize. Anche in questo caso meglio puntare sui colori più soft e classici, permettendosi però di spaziare nel mondo dei pastelli o delle stampe classiche, come il check, il pied-de-poule, il Principe di Galles.