L’estate è una stagione tanto attesa quanto ostica sotto alcuni punti di vista. Il caldo e il sole, infatti, richiedono alcune piccole attenzioni necessarie per tutelare l’aspetto e soprattutto la salute del nostro corpo. Così come bisogna prestare attenzione ai tatuaggi di nuova realizzazione, anche il trucco permanente delle sopracciglia richiede la massima accortezza: “In generale, durante i mesi estivi sarebbe meglio evitare di sottoporsi al trucco permanente delle sopracciglia, qualunque sia la tecnica di esecuzione (microblading o dermografo)”, suggerisce Rossano De Cesaris, microblading e make-up artist autore del libro “Il Microblading sopracciliare”.
Questi trattamenti, infatti, andrebbero effettuati preferibilmente in primavera perché, durante il processo di guarigione, non ci si deve assolutamente esporre al sole per evitare di ossidare la parte superficiale dei pigmenti con conseguente sbiadimento precoce del disegno. “I raggi ultravioletti possono interagire chimicamente con i pigmenti dando luogo a una serie di foto-reazioni chimiche che, ossidandoli, li fanno virare verso tonalità indesiderate come il bruno o il rosso. Per tale ragione è bene proteggere adeguatamente l’area di interesse stendendo una crema protettiva con un alto SPF (50+), la cui applicazione va rinnovata ogni 90 minuti. In commercio sono reperibili una molteplicità di prodotti adatti all’uso la cui texture, leggerissima e trasparente, assicura una protezione efficace senza alterare minimamente il colore del disegno”, spiega l’esperto.
I danni non sono però solamente di carattere estetico: “Va sottolineato che tutte le abrasioni cutanee, qualora vengano esposte ai raggi UV, tendono a originare accumuli melaninici – delle macchie di iper-pigmentazione la cui tendenza alla formazione è più frequente nelle pelli di colore scuro – il che interferirà inevitabilmente con il risultato finale del permanent make-up”, sottolinea il microblading artist.
Se comunque il trucco permanente è stato realizzato a ridosso della partenza per le vacanze, è di fondamentale importanza assumere comportamenti responsabili: “Fino ai primi 10-15 giorni è meglio evitare di immergersi nell’acqua di mare e piscina. Nel primo caso il motivo è che il sale provoca osmosi, ossia il passaggio fra le membrane di una soluzione salina a basso contenuto di sale verso una che ne contiene quantità maggiori. Alcune particelle di pigmento presenti all’interno della linfa potrebbero convergere in questo flusso provocando uno sbiadimento precoce del permanent make-up. Per quel che concerne le immersioni in piscina, sono da evitare in quanto il cloro contenuto nell’acqua può dar luogo a uno scolorimento del disegno,” conclude Rossano De Cesaris.