Skincare routine post tintarella: come gestire rossori, ustioni e macchie solari


L’estate è agli sgoccioli, è tempo di bilanci. Non solo per quel che concerne le vacanze appena trascorse. Anche la pelle è in grado di parlare e svelare se il sole, a causa delle cattive abitudine, ha provocato dei danni. “Il sole regala buonumore, stimola la produzione di vitamina D e favorisce l’assorbimento del calcio nelle ossa. Tuttavia, un’esposizione prolungata o scorretta può causare gravi danni alla pelle, sia nel breve che nel lungo termine. Le radiazioni solari, ovvero i raggi ultravioletti, si dividono in UVA e UVB. Gli UVA penetrano in profondità fino al derma provocando nel tempo uno squilibrio nella produzione di collagene ed elastina e un invecchiamento precoce della pelle, che si traduce in perdita di tono muscolare e comparsa di pelle ruvida, macchie e rughe. Invece, gli UVB colpiscono l’epidermide, lo strato più superficiale della cute, e attraverso danni diretti al DNA delle cellule possono causare tumori cutanei, quali melanoma e tumori non melanoma”, spiega la Dottoressa Diletta Fiorani, dermatologa di MioDottore.

 

Sono tanti i comportamenti che determinano una scorretta esposizione alla luce solare: “In primis gli errori legati all’applicazione della crema solare. La maggior parte delle persone, infatti, ne utilizza una quantità insufficiente, dimezzando in tal modo l’efficacia della protezione stessa. Inoltre, affinché il fattore di protezione indicato sull’etichetta venga garantito, è fondamentale spalmare la crema almeno ogni due ore, rinnovando l’applicazione dopo bagni o attività fisica. La protezione deve essere applicata su tutta la pelle, non solo sui nei. Il melanoma, infatti, nel 70% dei casi nasce da cute sana, solo nella restante percentuale deriva da un nevo esistente che subisce una trasformazione in senso neoplastico”, precisa l’esperta. Come ovviare in caso di spiacevoli conseguenze?

 

“Uno degli effetti immediatamente visibili causati da un’eccessiva esposizione al sole è l’eritema, che si può manifestare con arrossamento, bruciore e dolorabilità della sede colpita, mentre nei casi più gravi può sfociare nella scottatura solare, caratterizzata da lesioni vescicolose e/o bolle ed edema. Nel caso in cui si manifesti solo arrossamento è opportuno applicare sulla pelle prodotti lenitivi, alcuni dei quali presentano sostanze con azione simile ai cortisonici a bassa potenza, e idratanti. Anche gli impacchi freddi possono arrecare sollievo. Solitamente tali alterazioni tendono a risolversi spontaneamente nell’arco di 4-5 giorni. In presenza di vere e proprie ustioni con bolle, si possono utilizzare pomate antibiotiche, per ridurre il rischio di sovrainfezioni batteriche, o cortisoniche, per ridurre l’infiammazione e il gonfiore”, suggerisce la Dott.ssa Fiorani.

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Le buone abitudini da adottare in vacanza
Fondamentale dunque assumere atteggiamenti responsabili onde evitare di peggiorare la situazione. “Non bisogna esporsi al sole o effettuare lettini abbronzanti fino a guarigione completa. Anche se si rimane sotto l’ombrellone o il cielo è nuvoloso, non bisogna dimenticarsi di applicare la protezione solare, in quanto una parte dei raggi solari filtra ugualmente. Attenzione, inoltre, a non utilizzare creme fotosensibilizzanti, che possono indurre dermatiti fototossiche in seguito all’esposizione solare. In caso di re-esposizione occorre esporsi al sole in modo graduale, evitando le ore più calde. Può essere utile, inoltre, indossare t-shirt che contengono il filtro solare. Per chi ha la pelle molto chiara e delicata è consigliabile agire d’anticipo assumendo, nel periodo di aprile e maggio, integratori a base di sostanze antiossidanti che aiutano ad aumentare la tollerabilità ai raggi solari, diminuendo così il rischio di scottature ed eritemi”, sottolinea la dermatologa.

 

Iperpigmentazioni: come prendersene cura
Il sole, inoltre, è il principale responsabile delle cosiddette lentigo solari: “Le iperpigmentazioni localizzate nelle sedi maggiormente fotoesposte, quali viso, decolleté e dorso delle mani. Diverso è invece il melasma, che presenta una pigmentazione che tende a localizzarsi su guance, fronte e labbro superiore. Le cause del melasma sono varie, da una predisposizione genetica a modifiche ormonali, come in caso di utilizzo di contraccettivi orali, gravidanza o terapia ormonale sostitutiva. Esistono attualmente numerosi prodotti che possono essere integrati nella routine quotidiana al fine di bloccare la sintesi della melanina, principale responsabile della genesi di questi inestetismi. Molto in voga sono creme e sieri a base di acido ialuronico e vitamina C: l’acido ascorbico rappresenta infatti un potente antiossidante in grado di donare più luminosità alla pelle e uniformare l’incarnato.

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Altre sostanze utili per controllare la pigmentazione sono la niacinamide, dotata anche di proprietà seboregolatrici antiacneiche, e i peeling a base di acidi (glicolico, mandelico, cogico, tranexamico, tricloroacetico e azelaico) che, attraverso un’azione esfoliante, determinano un rinnovamento dell’epidermide, eliminando gradualmente le cellule iperpigmentate.

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Esistono peeling a concentrazioni basse di acido che possono essere effettuati in tutta sicurezza a domicilio, in autunno e inverno. Peeling a concentrazioni maggiori, invece, devono essere effettuati soltanto da un medico esperto, evitando il fai da te con prodotti acquistati online. Esistono inoltre laser di ultima generazione, come il laser Q-Switched, utilizzato per trattare la maggior parte delle macchie cutanee superficiali: è in grado di agire selettivamente sulle zone iperpigmentate riducendo in tal modo i tempi di recupero”, spiega la professionista.

 

Biorivitalizzanti: un valido rimedio per contrastare la lassità cutanea

Dopo una prolungata esposizione al sole la pelle, oltre a presentare un bel colorito, può apparire più sofferente e inaridita, con un colorito spento. “Per contrastare gli effetti negativi del sole, possono risultare particolarmente efficaci i cicli di biorivitalizzanti, cocktail di acido ialuronico e/o vitamine che, tramite iniezioni superficiali, vengono iniettate nelle aree problematiche del viso, donando maggiore luminosità e turgore alla pelle. Esistono biorivitalizzanti innovativi che, con sole cinque iniezioni per guancia, in punti specifici, inducono i fibroblasti a produrre più acido ialuronico, contrastando così la lassità cutanea e garantendo un effetto tensore. Per prolungare l’effetto di tali trattamenti, si possono associare creme a base di acido ialuronico, ottimo agente idratante, o retinolo, che presenta non solo un‘azione anti-aging, ma anche un’azione rigenerante anti-macchie.

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Come ultimo step della beauty routine non bisogna dimenticare mai la protezione solare, anche in inverno. Esistono tantissime tipologie di creme che si adattano a ogni tipo di pelle: da creme Spf 50+ ad azione schiarente, per coloro che tendono a macchiarsi con più facilità, a creme che contengono una serie di principi attivi utili a limitare seborrea e couperose. Filtri solari di ultima generazione proteggono anche dalla luce blu, già conosciuta in quanto generata dagli schermi di smartphone o PC, ma che viene emessa dal sole in modo mille volte superiore”, conclude la Dott.ssa Fiorani.

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