La si indossa fin da bebè, quella tuta pezzo unico che veste con un solo gesto. Per non confonderla con la tenuta da sport, oggi si preferisce chiamarla con il termine inglese jumpsuit ed è un capo estremamente portato, grazie alla sua forte adattabilità in diverse occasioni. La tuta è un’invenzione con un secolo di storia, firmata originariamente dal creativo Thayaht, che ebbe l’idea tanto semplice quanto efficace, e funzionale ancora ai giorni nostri, di sponsorizzare un abito unisex che incorporasse maglia e pantaloni. Un indumento di immediata diffusione, democratico nel suo piacere a grandi e piccini e persone di tutte le classi sociali.
La jumpsuit, realizzata in tessuti differenti a seconda delle stagioni, se sperimentata ed amata può far parte del guardaroba tutto l’anno: basta un pizzico di maestria per abbinarla a seconda dei contesti. Per l’ufficio, toglie dall’impegno, spesso più faticoso di mattina, di coordinare tanti pezzi: con una tuta ed un blazer il gioco è fatto. Per serate eleganti, la jumpsuit prende sempre più il posto di abiti lunghi o da cerimonia, perché permette risultati sorprendenti, ancor più se giocata con accessori d’effetto. La proposta di Bodyflirt Boutique, ad esempio, è perfetta per un matrimonio sulla spiaggia.
Ogni modello ha la sua particolarità. Quanto ai pantaloni, possono cadere a palazzo, dritti e lunghi, svasati, in stile anni Settanta, o corti al polpaccio, Le maniche possono essere lunghe, a bretelle o a fascia, come nella jumpsuit dal motivo floreale di Liu Jo. La vita può essere marcata da una cintura, che sia un fiocco di tessuto (Ralph Lauren, con nodo laterale) o con un nodo sportivo come una vera tuta da ginnastica (vedi la proposta evidenziatore di Alice and Olivia).
Fortunate le versioni neutre, dal beige al verde militare, spesso con maxi tasche e abbottonate come una camicia, con una fila di bottoni centrale.
Le inseparabili amiche della jumpsuit non devono temere l’estate come periodo in cui rinunciare al capo preferito. Non solo perché spesso realizzato in tessuti così setosi e leggeri che lo si porta facilmente anche con pantaloni lunghi ma soprattutto perché esiste la versione con shorts, in inglese chiamata romper.
Bodyflirt immagina la romper in maculato, Moony Mood con un’astratta fantasia geometrica dai toni caldi, Rainbow in tinta unita: un vero passe-partout, dalla spiaggia alla città. Da abbinare con scarpe informali quando la tuta è in stoffa casual, dal cotone al jersey al lino. Via libera chiaramente a sandali rasoterra, espadrillas e zeppe mentre i tacchi sono da riservare a jumpsuit dai tessuti più ricercati.
Tante celebrità sono spesso avvistate in tuta, per uscite lontane dai riflettori o al contrario per red carpet ed eventi. Pratica e confortevole, la jumpsuit ha infatti l’ulteriore vantaggio di ben vestire tutte le corporature, dalle più slim alle curvy, rendendosi un capo spendibile a 360 gradi. Rita Ora, Drew Barrymore, Amal Clooney, Victoria Beckham: sono solo alcune delle famose ambasciatrici dell’invenzione di Thayaht, in colori vivaci o anche total black (con il nero non si sbaglia mai). Le scelte delle star sono ampiamente legittimate dalle passerelle, che da Chanel a Isabel Marant, hanno fatto sfilare la tuta, dettando la moda per le stagioni a venire, per donna e per uomo. Non dimentichiamoci infatti che anche se oggi è più raro vedere una jumpsuit declinata al maschile non è affatto impossibile. Prima di pensare ad esempi contemporanei come l’ex mito dei One Direction Harry Styles, la mente va indietro nel tempo, a idoli della musica come Elvis Presley e David Bowie, che pur con stili personali e lontani tra loro, hanno scelto spesso scenografici abiti pezzi unici per esibirsi in scena.