Paese che vai, usanza che trovi. Ogni popolo ha le sue abitudini, anche per quel che concerne le unghie. Cosa è di tendenza negli States e cosa, invece, preferiscono le nostre connazionali? A spiegarlo è Stefania Landi ideatrice, insieme a Roberta Giannetti, della prima edizione dell’International Nail Cup, la più grande competizione europea tra professionisti del settore unghie che si è disputata in occasione di Roma International Estetica (4-6 febbraio), manifestazione – organizzata da Fiera Roma – dedicata al mondo dell’estetica professionale e del benessere, e ha visto la presenza di giudici provenienti da oltre 20 Paesi del mondo. Partiamo dall’Italia dove a impazzare sono grandi classici come la french manicure, la variante baby boomer e ancora le unghie monocolore. Lavori più artistici e lunghezze più azzardate sono appannaggio delle adolescenti che amano seguire le mode dettate dai social.
In quanto alla tecnica, sono molto richiesti sia il gel che il semipermanente e ancora l’acrygel che, in termini di comportamento, somiglia all’acrilico (che si asciuga da solo a contatto con l’aria) da cui si differenzia in quanto polimerizza in lampada. Quest’ultima tecnica, invece, è molto popolare negli Stati Uniti dove è nata: le sua peculiarità? La resistenza e la versatilità.
Tutti conoscono e amano la skincare koreana ma anche la manicure, a quanto pare, ha molto da insegnare. La cura delle unghie, al pari di quella della pelle, è sacrosanta per le coreane le cui mani sono sempre impeccabili. Il focus è la luminosità: a fare la differenza è la presenza di brillanti decori – come ad esempio degli Swarovski – che impreziosiscono le unghie con un punto luce.
Volgendo lo sguardo ai Paesi dell’Europa dell’Est, le rifiniture sono un must. Arriva dalla Russia la dry manicure, o manicure a secco che, effettuata senza acqua, porta ad avvalersi delle punte della fresa per la rimozione della banda epidermica e, in alcuni casi, anche di forbicine dalla lama affilata. Questo trattamento, a detta di molti, può risultare aggressivo. Il motivo? Andando a tagliare la parte di pelle indurita presente intorno alla zona cuticolare, si possono creare delle lesioni che potrebbero favorire l’accesso a batteri, miceti e lieviti.
Altra corrente di pensiero è quella giapponese che rende la manicure più dolce, una vera e propria coccola da realizzare nel rispetto dell’unghia. Niente tagli in profondità: con l’ausilio di prodotti naturali è possibile ottenere un risultato esteticamente bello e duraturo.