Uno dei motivi per i quali Bridgerton, la serie televisiva ambientata nell’Inghilterra dell’epoca della Reggenza, ha avuto tanto successo è stata la bellezza dei suoi costumi di scena. Agli occhi degli storici gli abiti delle protagoniste non sono pedissequamente fedeli alle usanze dell’epoca, ma la libertà stilistica che si sono presi i costumisti ha fatto in modo che incontrassero il gusto contemporaneo. E difatti, la scommessa è stata vinta: tra sfilate e streetwear è tutto un tripudio di balze, crinoline, organza e capi che ricordano lo stile Regency.
Non occorre per forza indossare abiti pomposi e aristocratici per rifarsi allo “stile Bridgerton”: la moda contemporanea insegna che basta un dettaglio ben studiato per rievocare i fasti dell’epoca. È per questa ragione che mai come in questi anni abbiamo assistito a un ritorno in gran lustro delle maniche a sbuffo, anche dette a palloncino, che compaiono sia in versione corta che lunga.
Oggi onnipresenti in top, bluse, cardigan e pullover, capispalla, le maniche a sbuffo hanno avuto un ruolo molto importante nella storia della moda. Sono state indossate sin dal Medioevo, non sono mancate nell’età Barocca e si sono fatte gonfissime nell’epoca Vittoriana e poi di nuovo morbide e più ‘flosce’ sul finire dell’800. Protagoniste degli anni Quaranta e Cinquanta, hanno fatto capolino anche negli anni Ottanta (anche se a quei tempi era la spallina a farla da padrone) e ora sono decisamente tornate. Insomma, non c’è epoca che non abbia amato la spalla rigonfia, pur con i dovuti adattamenti.
Perfette per sottolineare la parte alta del corpo, per bilanciare la figura o estremizzare la silhouette, le maniche a palloncino portano con sé un appeal retro e romantico. È proprio per questo carattere ‘dolce’ e femminile che si prestano perfettamente al gioco dei contrasti, venendo abbinate, per esempio, ad un jeans casual, un pantalone in pelle o un abito super sexy, e, magari, a delle chunky sneakers o dei sandali sportivi. L’obbiettivo della manica a palloncino, oggi, non è quello di creare dei look ‘da principessa’, ma di utilizzare un codice classico ed estremamente femminile reinterpretandolo e integrandolo con l’attitude contemporanea, fatta di mix e sovrapposizioni stilistiche.