Se le donne sono solite giocare con il proprio look variando lunghezza e colore di unghie e capelli, gli uomini invece hanno come arma di seduzione la barba. Anche in tal caso la giusta forma può fare la differenza e conferire personalità e carattere a chi la indossa nonché andare a correggere dei piccoli difetti. Le mode vanno e vengono e la domanda sorge spontanea: quali saranno gli stili a cui ispirarsi nel 2024? Interessante a tale proposito l’esperimento condotto da Bullfrog, punto di riferimento per i cultori del grooming che, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ha generato il volto di 8 uomini di diverse nazionalità in grado di rappresentare differenti look, tutti diversi ma accomunati da un unico fil rouge: la ricerca della semplicità.
Il viaggio alla ricerca della bellezza naturale inizia dall’Italia dove ad avere la meglio è la cosiddetta Corporate Beard, una prerogativa dell’uomo d’affari alla ricerca di ordine ed eleganza. Questo look prevede una barba omogenea con un taglio corto, dai 3 ai 5 millimetri, che si estende da una basetta all’altra e include i baffi. La linea superiore delle guance e la parte inferiore del collo devono essere rasate regolarmente. A chi si addice? Si adatta perfettamente a tutte le tipologie di viso ma, in particolare, è indicata a coloro che hanno una forma ovale e triangolare.
Si passa il confine e si vola in Francia con la barba denominata 5 o’clock shadow. Cosa si cela dietro questo curioso nome? Se alle 5 in terra britannica è l’ora del tè, in questo caso si fa riferimento a quel particolare momento della giornata in cui i peli della barba cominciano a ricrescere e lasciano una leggera ombra sulla mascella e sulle guance. La peculiarità? Con il suo fascino sbarazzino e misterioso, questo taglio conferisce carattere al volto.
Incolto o curato: è questo il dilemma? Arriviamo in Germania e a risolverlo è la Bushy Beard, una barba lunga più di 5 centimetri che si ottiene non radendosi per circa 4/6 mesi. Solitamente abbinata a baffi a manubrio, è un must in presenza di un volto spigoloso, triangolare o a diamante a patto però che sia sempre spuntata e curata con regolarità. Le linee delle guance possono essere definite, mentre il collo può essere rasato o lasciato più naturale.
Si approda poi in Turchia con la Ducktail Beard, conosciuta anche come barba vichinga che, come suggerisce il nome, è modellata e tagliata in modo da ricordare la coda di un’anatra. Perfetta per chi ha un viso squadrato, ovale o rotondo, ha una lunghezza che varia da 1,5 ai 5 centimetri. Un must do? Va rifinita con regolarità e precisione.
Gli Usa si appellano alla Hollywood Beard, uno stile molto ordinato – ideale per chi ha un viso rotondo, squadrato o zigomi alti – caratterizzato da una linea delle guance abbassata che sale poi verso le basette e lascia il collo completamente pulito. Per sfoggiare una barba da red carpet, basta semplicemente lasciarla crescere per 4/6 settimane. Volendo, è possibile modellare la parte inferiore, con le forbici, dandole una forma a punta.
Il Sud Africa scende in campo con il pizzetto, un revival degli anni ’90 che si distingue per una barba corta e ordinata concentrata soprattutto sul mento. La promessa? Valorizzare i visi ovali o a diamante. Esistono due varianti di pizzetto: quello con mento e baffi separati tra loro e quello che contorna i lati della bocca senza alcuna interruzione.
La Corea del Sud rende omaggio alla barba ad ancora, detta Anchor Beard, un taglio corto e uniforme che, abbinata ai baffi, segue la linea della mascella e del mento. È perfetto per chi ha un viso triangolare o a diamante. Il giro del mondo termina in India con la barba alla Verdi che, come lascia intendere il nome, rimanda allo stile del celebre compositore Giuseppe Verdi. Si tratta di un taglio corto tendente al medio in cui collo e guance vengono rasati in modo da far risaltare il distacco corto-lungo dalla zona superiore fino a quella inferiore. A completare il look un paio di baffi folti ben definiti. La forma del viso ideale? Quella triangolare o a diamante.