Questa coda di primavera ha acceso la voglia di spogliarsi del pallore invernale per sfoggiare una tintarella dorata. Per ottenere però una bella abbronzatura è bene ricordare che la fretta, spesso, è nemica della salute e potrebbe portarci a compiere dei passi falsi. Prima di concedersi un bagno di sole, la pelle deve essere preparata. Come? Impostando una skincare routine ad hoc. Regola numero uno, mai prescindere dall’esfoliazione.
Esfoliazione e idratazione: le regole d’oro della skincare routine
“L’eliminazione delle cellule morte con uno scrub è il primo step per ottenere un’abbronzatura duratura e uniforme. L’esfoliazione libera i pori ostruiti e leviga la pelle, conferendole un aspetto luminoso e permettendo una maggiore produzione di melanina. Bisogna sempre scegliere prodotti adatti al proprio tipo di pelle e attendere qualche giorno prima dell’esposizione al sole”, spiega la Dottoressa Michela Iannone, dermatologa di MioDottore. Altro passaggio imprescindibile l’idratazione. “Una pelle secca e disidratata è molto più vulnerabile ai danni solari. Nutrendola con una crema ricca in ceramidi, si rafforza la funzione di barriera. L’idratazione è uno step fondamentale anche dopo l’esposizione al sole: meglio utilizzare prodotti doposole ristrutturanti. Trattamenti biorivitalizzanti a base di acido ialuronico e vitamine aiutano a idratare l’epidermide rendendola più resistente in vista dell’attacco dei raggi UVB e UVA”, sottolinea l’esperta.
I cibi amici della tintarella
Anche l’alimentazione, in realtà, gioca un ruolo chiave: “Grazie alle loro proprietà antiossidanti, gli alimenti ricchi di beta-carotene e di altri carotenoidi, come il licopene, migliorano la protezione della pelle dai raggi UV. Le migliori fonti di carotenoidi sono carote, patate dolci, zucche, spinaci, broccoli, mango, albicocche, cavolo, piselli, pomodori e melone. Anche la Vitamina E, contenuta negli oli vegetali, nelle mandorle e nelle noci, protegge dal sole. Non bisogna esitare ad aggiungere questi alimenti “solari” al proprio menu. È importante anche ricordare che gli alimenti ricchi di carotenoidi conferiscono una nuance arancione alla pelle, donandole una luminosità naturale. Tuttavia, le proprietà di questi cibi non sostituiscono in alcun modo uno strato protettivo di crema solare, il migliore anti-age e alleato di bellezza”, precisa la dermatologa.
Lampada solare prima del mare: un falso mito
Attenzione alla lampada perché, a differenza da quanto spesso si sente e si legge, non rappresenta una soluzione per scongiurare spiacevoli ustioni. “Le lampade non prevengono le scottature solari ma, al contrario, il loro utilizzo prima dei 30 anni aumenta notevolmente il rischio di contrarre tumori della pelle, in particolare il melanoma. Inoltre, l’alta concentrazione di UVA delle lampade accelera l’invecchiamento cutaneo. Se proprio non si accetta l’idea di mostrare la pelle bianca per i primi giorni in spiaggia, è meglio optare per l’autoabbronzante”, dichiara la Dott.ssa Iannone.
Come e quando applicare la protezione solare
La regola d’oro, onde evitare spiacevoli conseguenze, è esporsi in maniera graduale: “Uno dei modi migliori per preparare la pelle al sole è quello di fare numerose e brevi esposizioni. La prima uscita al sole non deve durare ore e ore. In caso contrario, si rischia di prendere una brutta scottatura, favorendo lo sviluppo di tumori cutanei. È importante tenere sempre presente che l’abbronzatura è un meccanismo di difesa messo in atto dalla pelle contro l’eccessiva esposizione al sole; quindi, non bisogna mai dimenticare di applicare la crema solare”, spiega l’esperta. Occhio anche ai prodotti. “Controllare sempre bene l’etichetta della crema solare assicurandosi di scegliere un prodotto ad ampio spettro UVA e UVB, con SPF50+ e una texture gradevole e resistente all’acqua. Applicare una quantità di crema sufficiente: la superficie corporea di un individuo adulto richiede almeno 30 gr di crema per essere coperta in maniera ottimale, l’operazione deve essere effettuata circa 15 minuti prima di uscire di casa e poi ripetuta ogni 2-3 ore e sempre dopo aver fatto il bagno. La foto-protezione va utilizzata anche nelle giornate nuvolose: le nuvole non sono un filtro efficace per proteggerci dai raggi UV. Anche sotto l’ombrellone e in acqua, dove arrivano rispettivamente il 50% e il 90% dei raggi solari. Al mare così come in città: da aprile in poi, è opportuno applicare la foto-protezione SPF50+ al viso e alle aree foto-esposte prima di uscire di casa in quanto previene photoaging e invecchiamento cutaneo. In caso di particolari disturbi della pelle bisogna sempre chiedere consiglio al dermatologo che indirizzerà alla scelta del prodotto più adatto al proprio tipo di pelle”, spiega la dermatologa.
Al fine di assicurarsi una protezione adeguata, è necessario mettere in borsa anche una serie di accessori strategici: “La crema solare da sola non basta. Bisogna associare uno stick protettivo per le labbra e ricordare di usare sempre il cappello e gli occhiali da sole, oltre che stare all’ombra nelle ore centrali della giornata (dalle 11 alle 14). Infine, è importante essere ancora più cauti nell’esposizione al sole se si stanno assumendo farmaci che possono aumentare la sensibilità al sole, come specifici tipi di antibiotici, antinfiammatori, antimicotici, farmaci per la pressione sanguigna e chemioterapici”, conclude la Dott.ssa Iannone.