È uno degli accessori più chic e al tempo stesso utili da portare con sé sulla spiaggia. Il cappello di paglia è intrecciato da secoli per riparare dal sole e può essere essenziale, economico e democratico ma anche griffato ed esclusivo. Storicamente, ha vestito contadini e presidenti: il panama, modello per eccellenza del cappello di paglia, prende il nome dal copricapo che indossava Theodore Roosevelt per visitare il canale in costruzione nel Paese centroamericano, agli inizi del Novecento.
Negli stessi anni, l’azienda italiana Borsalino si affermava in tutto il mondo come sinonimo di diversi modelli di copricapo, per l’inverno in feltro e per l’estate in paglia, piccoli o dalla falda larga, per uomo e per donna.
E voi, che cappello di paglia siete? Un fedora senza fronzoli o decorato? Spiovente come una cloche a campanella o ampio e avvolgente alla Sampei il pescatore?
Alcuni cappelli di paglia sono immediatamente riconoscibili da un motivo o dal logo, a cui non si rinuncia nemmeno sulla spiaggia. Il modello Missoni, dove l’iconico zigzag si è trasformato in onde concentriche, si individuerebbe anche da lontano. Altri brand, come Miu Miu o la parigina Maison Michel, lo scrivono sulla tesa o tutto intorno al cappello; altri ancora, come Valentino, si affidano ad un’inconfondibile sigla.
Se siete stufi del solito colore neutro, affidatevi a variazioni sul tema come il nero (ricordandovi però che attira il calore!), la scala di grigi, il bianco o il bordeaux. Salvi colpi di testa verso rivisitazioni fluo. Altrimenti, annodate foulard diversi per veder cambiare il vostro copricapo di paglia ogni giorno.