Il cappello, in estate, è un accessorio per modo di dire. Strumento di vanità quando si sceglie in formati eleganti ed estrosi, il copricapo torna ad una funzione più essenziale quando si tratta di trascorrere delle ore sotto al sole ed un’esposizione non protetta rischia di farci soffrire il troppo calore. Il lato divertente dei cappelli è che ne esiste uno per ogni stile: con la visiera se sportivo, in paglia sulla spiaggia o al mare, urban chic in alcuni modelli recentemente tornati di moda.
Partiamo proprio dal classico berretto, unisex e adatto a tutte le età. Se la visiera consente di non mettere gli occhiali da sole, proteggendo gli occhi dalla luce, per la spiaggia i cappelli da preferire sono in tessuti leggeri, per evitare che un cotone sostenuto apporti maggiore calore alla testa. Potendolo regolare solitamente con i bottoncini o uno stretch sul retro, l’alternativa per non avere troppo caldo è portare il cappello un pò più largo della propria misura, per non sentire pressione.
Il cappello con visiera è uno dei classici accessori sportswear su cui i grandi stilisti amano mettere mano, o firma. Il berretto griffato di Karl Lagerfeld ne è un esempio.
Il panama è uno dei modelli che sale sul podio estivo. È il cappello, generalmente in paglia e a falde larghe, che è stato battezzato ad inizio Novecento, in occasione del viaggio del presidente Theodore Roosevelt nello Stato centroamericano, durante la costruzione del Canale. Da più di un secolo, quindi, tale copricapo riveste un ruolo di successo, nelle sue forme più classiche o a volte seguendo rivisitazioni originali come la proposta di Dreshow: basta leggere il messaggio sul lato b del cappello per capire che chi lo indossa è in vacanza.
Anche in questo caso, l’haute couture si è impadronita della base in paglia per imprimerci i suoi motivi inconfondibili, vedi i colori di Missoni, coniugati non nell’iconico zigzag ma in centri concentrici.
Se il berretto ed il panama sono difficilmente soggetti alle mode, nel senso che gli sopravvivono, affermandosi come cappelli di eterna tendenza, più insospettabile è il successo di cui gode, d’estate ma anche in inverno con stoffe più pesanti, il famoso cappello alla pescatora, oggi più noto come bucket hat. Nel caso in cui abbia una forma particolarmente scampanata, lo si chiama anche cloche, alla francese (letteralmente, appunto, campana, mentre il termine inglese designa piuttosto un cesto, immaginando di girare il cappello).
Una delle versioni del bucket più trendy in città è quella lucida e verniciata, da indossare anche per la sera. Una scelta meno indicata per la spiaggia, dove del cotone leggero sarà l’ideale. L’anima streetstyle delle reinterpretazioni contemporanee del cappello alla pescatora si intravede in modelli con scritte in stile murales e graffiti, come proposte dal brand Durinm. E se la stessa fantasia stanca, si può agevolmente passare ad un’altra: basta girare il cappello reversibile.