Quando si parla di biondo si fa riferimento a un colore dalle mille sfaccettature tanto amato quanto demonizzato: sono molte infatti le dicerie che lo rendono protagonista. Iniziamo a sfatare qualche mito. Innanzitutto il biondo non rovina i capelli. Tutto dipende, ovviamente, da come viene realizzato il colore: il segreto sta nella tecnica. Oggigiorno, così come avviene nell’ambito della skincare, anche per i capelli si tende a prediligere un effetto naturale archiviando definitivamente il capitolo colori artefatti – che fanno molto old style – preferendo piuttosto effetti morbidi. Tra le tecniche più diffuse a spiccare è il balayage che, lavorando sulle lunghezze e sulle punte, permette di realizzare dei sapienti giochi di luce così da valorizzare e illuminare il volto. Spesso però quando si arriva dal parrucchiere, alla fatidica domanda “come li facciamo” si va in confusione. Se l’intenzione è quella di sfoggiare un bel colore, molte donne pensano che il biondo cenere possa essere l’asso nella manica in grado di scongiurare il tanto temuto giallo. Spesso però si idealizza il biondo freddo a discapito, invece, del biondo caldo, largamente sottovalutato.
Biondo freddo: non è l’anti-giallo per eccellenza
“Uno dei maggiori crucci delle clienti è quello di vedere sulla propria chioma dei riflessi gialli o aranciati: sono convinte che, per evitare questo viraggio di colore, sia necessario optare per un biondo cenere. Falso. Se i capelli vengono schiariti con una buona tecnica, non serve. Non dobbiamo dimenticare che il cenere è un colore bruciato, spento ergo leva luce. Inoltre, anziché valorizzare e ringiovanire il proprio volto, lo penalizza e il rischio è quello di avere uno aspetto stanco. Il nostro compito è quello di sensibilizzare le persone e guidarle verso una scelta consapevole”, spiega l’hair stylist Arianna Marino, titolare del salone romano Hair Blossom e grande esperta in balayage e capelli biondi tanto da essere volata in California per affinare la tecnica per poi insegnare i segreti delle schiariture agli hairstylist tramite il suo corso formativo dal nome particolarmente evocativo, BlondeMe. “Il biondo è il mio core business”, afferma l’esperta.
Biondo caldo, lunga vita al miele e al caramello
Quale dunque l’alternativa? Un biondo caldo è come un raggio di sole: a farlo risplendere sono delle radiose pennellate dai toni intensi. “Il miele così come il caramello e il sabbiato sono sicuramente dei colori caldi e avvolgenti. Parliamo di colorazioni definite ‘glamour’ in quanto riproducono l’effetto sunkissed, ideali per chi mira a un risultato naturale a differenza del biondo freddo che, invece, risulta piuttosto artificiale. Una volta ultimate le schiariture, per evitare riflessi indesiderati, bisogna passare per la tonalizzazione: “Il tonalizzante altro non è che un livellatore di pH”, precisa l’esperta. Perché è così importante? “La decolorazione non si ferma al giorno in cui ci si reca in salone in quanto continua ad agire per le 24 h successive al trattamento decolorante. Avvalersi di un tonalizzante permette di bloccare l’azione chimica della tinta e di preservare la luminosità e il tono della chioma rendendola inoltre più corposa”, rivela l’hair stylist. Anche a tale proposito c’è molta confusione: spesso, infatti, le persone pensano che il tonalizzante vada via subito Falso. “Se fatto il giorno stesso della decolorazione si deposita, i pigmenti si inseriscono nel capello e niente effetti collaterali. La sua resa può durare circa 2-3 mesi ma, se realizzato da un esperto, anche fino a 6 mesi”, evidenzia Arianna Marino.
Come scegliere il parrucchiere giusto
Per avere una chioma impeccabile, la mano del professionista fa la differenza. Affidarsi a una persona competente è fondamentale onde evitare di fare i conti con un risultato deludente. “La prima domanda da porsi dunque è ‘cosa voglio?’. Chiarito ciò, si passa alla ricerca del professionista in grado di soddisfare al meglio i propri desideri. Niente fretta, niente scelte superficiali. Bisogna prendersi del tempo per fare delle ricerche approfondite aiutandosi magari con le foto pubblicate sui social. Vale la pena studiare i lavori già realizzati analizzando con cura i dettagli, osservando ad esempio se i capelli hanno un aspetto sano o risultano bruciacchiati. L’occhio deve cadere però anche sui prodotti: sapere cosa finirà sulle nostre teste trasmette sicurezza”, consiglia la professionista. Una volta individuata la figura che più fa al proprio caso, vale la pena lasciarsi guidare e dargli fiducia in quanto molte volte ci facciamo un’idea poco realistica di ciò che vorremmo in testa: bisogna sempre tenere conto dei propri connotati. Il lavoro perfetto, infatti, è fatto su misura e deve tenere conto dei propri connotati nonché della propria personalità.