A metà degli anni Quaranta, quando fu ideato e lanciato in commercio dall’ingegnere e designer francese Louis Réard, la sua rivoluzione, il suo effetto, furono paragonati a quello della bomba atomica. Sì perché bikini, il nome del due pezzi più famoso, è proprio lo stesso dell’atollo del Pacifico dove, durante la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti conducevano test nucleari. All’indomani del conflitto, l’inventore del costume da bagno più smilzo fino ad allora mai prodotto ed indossato, era consapevole della miccia che stava per innescare
Sono passati 75 anni dal primo costume di Louis Réard; la visione di donne vestite in spiaggia con due pezzi assimilabili all’intimo, solo diversi per tessuto impermeabile, non è più certo una rivoluzione o uno sconvolgimento. Ma il bikini, al contrario dell’intero soggetto alle mode e gusti mutevoli, non ha mai smesso di integrare il beachwear. È amato da tutte, a prescindere dall’età: le preferenze si giocano in base al modello.
Come quando si scelgono reggiseno e slip, ognuna adocchia il suo due pezzi di riferimento, in una gamma che si fa ancora più libera dal momento che spesso il bikini può essere composto a proprio piacimento, assemblando sopra e sotto diversi. C’è chi, nella selezione, pensa prima di tutto alla praticità e all’abbronzatura: in questo caso, vincono i modelli a fascia– o con bretelle staccabili- che permettono di non pensare alle spalline, mentre lo slip sarà una brasiliana.
Il pezzo superiore di un bikini a fascia può prevedere una semplice banda in microfibra, tinta unita o fantasia, può essere sostenuto da coppe o spesso essere annodato al centro da un fiocco o un’applicazione, come un bijou. Per chi preferisce che il seno sia più sostenuto sono preferibili invece modelli con bretelle o il triangolo, un grande classico sempre di tendenza, che permette di stringere a piacimento il costume e lasciarlo morbido o ben teso.
Nella scelta delle mutandine, subentrano invece non di rado criteri legati alla pancia e ai fianchi. I modelli a vita alta sono l’opzione migliore per chi non si sente a proprio agio a svestirsi ma al contempo non vuole rinunciare ad un bikini. I laccetti laterali hanno il pregio di poter essere regolati e non insistere troppo sulle anche, se non si vuole accentuarle.
Il consiglio è non privarsi in nessun caso del piacere di un bikini: non solo perché siamo tutte belle al di là del giudizio altrui ma anche perché, più furbamente, se proprio avessimo difficoltà a vederci in un due pezzi, potremmo far scivolare un pareo sul corpo per sentirci meno nude. Oppure, adottare escamotage di tendenza come un tankini, che fonde la canottiera al pezzo inferiore.
Per quanto riguarda le fantasie, non c’è nessuna moda che vinca sui pattern che più ci mettano di buonumore o rispecchino il nostro stile. Se non si osa sulla spiaggia, allora dove? Via libera quindi a animalier, paillettes, sfumature tie-dye, costumi sporty come per il nuoto, colori fluo. Un posto di merito lo guadagnano i motivi floreali, dalle griffe di lusso alle proposte low cost.
Borsa o cappello di paglia al seguito, ciabattine infradito, occhiali da sole e pareo sono i compagni di viaggio del bikini nelle vacanze al mare tanto sognate tutto l’anno. Se non riuscite a disfarvi di un costume due pezzi compagno d’avventure, che avete ormai da diversi anni, riservatelo ai bagni in piscina: eviterete così di scolorire presto un bikini fresco di acquisto a causa del cloro. E se il sopra del beachwear è prezioso, mettetelo in mostra per aperitivi sulla spiaggia, abbinato a shorts o gonne svolazzanti.