Barba e capelli: le tendenze di ieri e di oggi



La vanità, in un’era in cui si parla sempre più di bellezza inclusiva, non è più una prerogativa femminile. O forse in realtà non lo è mai stata. La storia insegna: come riporta il make-up artist Rossano De Cesaris nel suo libro “Trucco e bellezza nell’antichità”, già i nostri antenati si prendevano cura del proprio aspetto. Nell’antico Egitto ad esempio gli uomini erano soliti radersi ogni giorno e, soprattutto per questioni di igiene, preferivano portare i capelli rasati. Anche ai tempi dei Romani, almeno fino all’età adrianea, la barba veniva curata e portata corta. Oggi come ieri c’è grande attenzione per quel che concerne il grooming: gli uomini, complice anche l’avvento della pandemia, stanno riscoprendo il piacere di prendersi del tempo per se stessi e concedersi una pausa di bellezza dal barbiere.   

 

Dal rasoio alle macchinette elettriche: l’evoluzione della professione

C’è da dire che, ovviamente, nel corso degli anni le tendenze e i gusti sono cambiati: ne abbiamo parlato con Maurizio Rocchi, titolare di The Barber Shop (negozio storico iscritto all’Associazione Botteghe Storiche), uno degli ultimi barbieri tradizionali della capitale che, con forbici e rasoio alla mano, come una sorta di artigiano ha onorato la sua arte  sistemando barba e capelli a uomini di ogni generazione. Anche gli strumenti sono mutati e, complice la tecnologia, si sono evoluti: si è passati difatti dai rasoi a tutta lama (difficili e rischiosi da maneggiare) a quelli con lametta per poi approdare alle prime macchinette a molla e, intorno agli anni ’80, alle macchinette elettriche con filo per arrivare a quelle più moderne, dei veri e propri strumenti di precisione. E per quanto riguarda i prodotti per lo styling? Come non citare la brillantina che, inventata nel 1928, raggiunse il boom tra gli anni ’50-’60 con il Carosello della Linetti o ancora loro, le creme lucidanti. Degne di nota anche le frizioni, applicate dal barbiere dopo lo shampoo per profumare la chioma: una coccola che in molti si concedavano come rituale del weekend. Oggigiorno non c’è che dire, l’offerta è in continua evoluzione e si arricchisce sempre più tenendo conto delle diverse tipologie e necessità del capello.

 

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Dalla permanente degli anni ’80 al mitico mullet degli anni ‘90
Attraverso un breve excursus storico ripercorriamo le mode che hanno ‘dato alla testa’ partendo dagli anni ’60, un’epoca di rottura con la tradizione che ha interessato in primis i capelli che, con l’avvento del movimento hippy, hanno iniziato ad allungarsi sempre più, in segno di protesta, o in linea con i miti dell’epoca come dimostra il cosiddetto look alla Beatles, caratterizzato dalla combo caschetto e frangetta.

 

Facendo un passo avanti e approdando agli anni ’70 -‘80, si è diffusa la moda dei baffi alla Chevron – in stile Freddy Mercury – e a ferro di cavallo o ancora la barba sagomata nonché il cosiddetto taglio all’Umberta, caratterizzato da capelli corti, quasi a spazzola, realizzato all’epoca con le macchinette a molla e le forbici. Un taglio che, come sottolinea l’esperto, era piuttosto difficile da fare. Come dimenticarlo, gli anni ’80 sono poi passati alla storia per le stravaganze e non solo in ambito fashion: anche per quel che concerne l’hairstyle si diffuse la moda dei capelli dai volumi in versione XXL. E non solo tra le donne: anche gli uomini, difatti, chiedevano la permanente desiderosi di sfoggiare capigliature ricce e vaporose.

 

Ma non è tutto. Come non citare il mullet, un taglio in perfetto stile rocker – a sfoggiarlo furono celebrities del calibro di David Bowie – corto sopra, davanti e sui lati ma più lungo dietro. Si cambia registro con l’avvento degli anni ’90, decennio ricco di cambiamenti, in cui esplose la moda del doppio taglio che, come lascia intendere il nome, consisteva nel rasare la parte laterale del capo mentre quella superiore era caratterizzata dall’immancabile ciuffo che poteva essere più o meno lungo. Molto in voga, sulla scia dei miti delle boybands in circolazione, anche i capelli – più o meno lunghi – con la riga in mezzo o ancora il boom della musica grunge ha portato alla ribalta il capello spettinato reso famoso da Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana.

HAWKINS & BRIMBLE

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MEN ROCK

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Look da hipster: il fascino dell’hairstyle vintage

Che dire poi dell’era moderna? L’avvento del nuovo millennio ha portato a giocare con le lunghezze alternando chiome folte e volutamente spettinate a tagli sfumati ripescando tendenze che non sono mai finite del dimenticatoio e, oggi come ieri, rimangono attuali. Il look da hipster si conferma, ad esempio, un evergreen. È trendy. A caratterizzarlo una barba piena e folta che risulta curata ma al tempo stesso incolta: per scongiurare l’effetto crespo è doveroso spazzolarla, nutrirla e idratarla. A fare da musa, oltre ai grandi divi del piccolo e grande schermo nonché del panorama musicale, sono sempre più i calciatori: tra le teste più copiate sicuramente quelle di Cristiano Ronaldo e Neymar (solo per citarne alcuni). Non c’è che dire, prendersi cura di barba e capelli, oggi come ieri, sta a cuore a tutti: il motivo? Permettono di esprimere la propria personalità.

 

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