Il rientro in ufficio va addolcito con stile. Tra l’aria condizionata nelle città più calde e i primi freschi d’autunno, l’abbigliamento comincia a farsi più consistente, le braccia sono coperte progressivamente dalle giacche e le gambe da pantaloni lunghi. E se quest’anno il cambio di armadio si facesse in direzione vintage? Il mercato dell’usato non smette di contare nuovi adepti, tra chi è colto dal fascino dell’antico, e ama ricercare capi quasi ormai introvabili in commercio, e chi ne fa una scelta etica.
L’attenzione ad una moda sostenibile porta infatti a distogliere l’attenzione dalla cosiddetta fast fashion, che produce ed offre una moltitudine di collezioni l’anno, per concentrarsi piuttosto sul riciclo creativo degli abiti, siano essi appartenuti ad altri o anche a sé stessi.
Senza parlare del fatto che quando si tratta di capi o accessori vintage griffati si possono fare degli autentici affari a livello di prezzo, rispetto alle cifre da capogiro originarie. Un discorso che vale in particolare per le borse e i gioielli, ma anche le scarpe, le montature degli occhiali, le sciarpe e i foulard.
Denominazioni che hanno preso piede più di recente, in Italia, per definire il mercato vintage vengono dall’inglese e sono quelle di pre-owned, per indicare qualcosa di già posseduto, e quella che ci piace di più: pre-loved, già amato.
Il vintage piace così tanto che anche i capi che non lo sono, spesso, si ispirano ai costumi, ai colori o alle tendenze di tempi passati per guadagnare la stessa attrattività.